venerdì 11 maggio 2012

Legenda metropolitana: "Non è stata la vaccinazione a debellare il vaiolo"


La diceria che il vaccino antivaioloso era inefficace è la madre di tutte le legende metropolitane contro i vaccini. Nemmeno l'eradicazione del vaiolo nel 1977 è riuscita a convincere gli antivaccinisti della falsità di questa affermazione. Infatti, ancora oggi insistono a dire che non è stata la vaccinazione a debellare il vaiolo e nei loro libri dedicano sempre qualche pagina a questo tema. Lo scopo è evidentemente di screditare la pratica vaccinale in generale.

Roberto Gava scrive nel suo libro "Le vaccinazioni pediatriche", a pagina 180 - capitolo 9 dal titolo che non può mai mancare in un libro contro le vaccinazioni "Sono stati i vaccini a vincere contro le malattie infettive?":




"Quanto abbiamo già detto nelle pagine di questo libro è sicuramente sufficiente per dimostrare al Prof. Lang che le sue affermazioni e paure non hanno avvallo scientifico e quindi non sono accettabili, ma credo sia più simpatico ricordare che poco dopo la pubblicazione del suo articolo, nella rivista ufficiale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (Weekly Epidemiological Record) fu  pubblicata questa affermazione: 'L'esperienza insegna che una malattia infettiva così grave come il vaiolo è stata fatta scomparire attraverso misure quali la quarantena e l'isolamento'. A conferma di quest'ultimo punto, nella relazione della Direzione Generale del Comitato Esecutivo dell'OMS relativa al programma di lotta al vaiolo del 1977, si legge: 'Durante la lotta decennale per l'eliminazione del vaiolo è emerso che il vaiolo può diffondersi anche in una popolazione completamente vaccinata. Pertanto, si è adottata un'altra strategia: le vaccinazioni di massa sono state sostituite da un monitoraggio e da un trattamento mirato della malattia."
Anche il pediatra e omeopata Eugenio Serravalle cita queste frasi nel proprio libro "Bambini supervaccinati", solo che lui ha fatto con la frase "l'esperienza insegna ... " - che nel libro di Gava viene attribuita al Weekly Epidemiological Record, un innesto mettendola in coda alla "citazione" della "relazione della Direzione Generale....". E' un modo curioso di giocare con le "citazioni".

Purtroppo mancano i dettagli delle fonti e finora non sono riuscita a trovare nè il documento "relazione della Direzione Generale etc." (è buona norma citare sempre il titolo nella lingua originale per facilitare la ricerca) nè la frase che viene attribuita al "Weekly Epidemiological Record". Sia Serravalle che Gava si riferiscono al libro dell'antivaccinista tedesco Gerald Buchwald "Impfen, das Geschaeft mit der Angst". Ma anche in questo libro ci sono solo le stesse vaghe indicazioni.

Dubito che siano citazioni testuali. Credo invece che si tratti di un riassunto molto distorto di quello che è stato scritto veramente. Se invece fossero davvero citazioni dell'OMS, sono sicuramente tradotte in maniera non corretta e/o strappate dal contesto.

Roberto Gava dice poco prima della suddetta citazione:

"E' per questo insuccesso che l'OMS aveva concluso che bisognava applicare il cosiddetto programma "modificato". "Modificato" significa che si rinunciava ad una vaccinazione di massa incontrollata e si dava più importanza ad una precisa vigilanza, un corretto isolamento dei malati, la quarantena delle persone infette, la disinfestazione di tutti gli oggetti entrati in contatto con i malati di vaiolo ecc. Con queste misure di sicurezza fu possibile far sparire il vaiolo dalla faccia della terra in poco tempo e solo in questo modo il programma dell'OMS ebbe successo."
Eugenio Serravalle usa nel proprio libro "Bambini super-vaccinati" a pagina 66, nel capitolo "Quanto hanno inciso le vaccinazioni nella diminuzione delle epidemie causate dalle malattie infettive?" in parte le identiche frasi, ma con un contorno leggermente diverso:
"In realtà non è stata la vaccinazione a debellare il vaiolo, ma furono alcuni eventi accidentali collegati alle caratteristiche biologiche e cliniche dell'infezione, insieme con l'adozione di opportuni interventi igienici. La vigilanza, un corretto isolamento dei malati, la quarantena delle persone infette, la disinfestazione  degli oggetti entrati in contatto con i malati di vaiolo ecc. Con queste misure di sicurezza fu possibile far sparire il vaiolo dalla faccia della terra in poco tempo."
Se uno si fermasse a questa lettura senza verificare, continuerebbe la propria esistenza credendo che sia stato solo l'isolamento dei malati e la quarantena, insieme "agli opportuni interventi igienici" e la disinfestazione degli oggetti, a liberarci definitivamente da questo pericoloso virus.

Il vaiolo è una grave malattia virale contro cui non esistono cure. Su 100 malati ca. 30 morivano. I sopravvissuti erano spesso sfigurati per sempre dalle cicatrici.

Guardiamo ora un breve video che era stato girato durante le operazioni intorno ad un caso di vaiolo - che successivamente si è dimostrato essere l'ultimo caso endemico del mondo - per vedere i team dell'eradicazione al lavoro.

Per arrivare subito al punto, ho estratto la parte centrale del video (durata: 1 minuto e 37 secondi), perchè riguarda direttamente il nostro tema. In fondo a questo post c'è un link per l'intero filmato (durata: 9 minuti e 28 secondi ).

Ecco la traduzione delle spiegazioni dello speaker:

"Per andare sul sicuro, i contatti di Ali devono essere cercati e protetti con la vaccinazione. E bisogna agire in fretta! Le operazioni cominciano in quella stessa notte. Lo scopo è di bloccare un'eventuale epidemia che minaccia ora la città. 32 team specializzati sono stati assegnati per perlustrare durante questa campagna d'emergenza ogni sezione della città. Cominciando nella periferia lavorano metodicamente verso il centro. Ognuno dei 40.000 inabitanti di Merca dev'essere controllato. Il virus non deve avere scampo. L'essenza della campagna d'eradicazione del vaiolo che ha portato al successo è trovare velocemente le epidemie e arginarle. La ricerca notturna da casa a casa ha provato a essere la strategia migliore per trovare la gente in casa. Quelli che hanno una cicatrice vaccinale recente sono salvi. Tutto il traffico in entrata e in uscita viene bloccato. Vaccinazioni per tutti direttamente sul posto per impedire al virus di sfuggire dalla rete. Nel giro di otto giorni più di 20.000 persone sono state vaccinate a Merca. Gli esperti la chiamano "la tecnica di contenimento". La validità di questo metodo è stata ben dimostrata in altri paesi nell'esperienza sul campo. Consiste nell'isolamento del virus dietro un solido muro di vaccinazioni."



Dunque, è un po' diverso dai riassunti che si trovano nei libri di Gava, Serravalle e Buchwald. Nel filmato si vedono tante scene di vaccinazioni e lo speaker spiega che la tecnica di contenimento che è stata di fondamentale importanza durante il programma di eradicazione, consisteva nell'isolamento del virus, creando un solido muro di vaccinazioni intorno ai casi di vaiolo.

Infatti, leggendo i documenti dell'OMS che riguardano l'eradicazione del vaiolo, sia in quelli dell'epoca che in quelli scritti dopo, è impossibile non notare l'importante ruolo che il vaccino antivaioloso ha avuto fino al momento in cui l'umanità si è liberata da questo flagello che l'aveva accompagnata da millenni.

Il vaccino che si usava era liofilizzato e poteva essere trasportato anche nei paesi tropicali senza perdere la sua efficacia. Solo al momento dell'uso si toglieva il sigillo della fiale di vetro per mescolare il vaccino con una soluzione liquida glicerinica che era contenuta in una seconda fiale.

A partire dal 1968 per l'applicazione del vaccino si usava una lancetta biforcata che richiedeva solo un quarto della dose di vaccino, quindi con la stessa quantità si potevano vaccinare quatto volte più persone. La tecnica era molto facile - chiunque era in grado di imparare in 10- 15 minuti ad usare questo metodo. La quota di successo della singola vaccinazione era vicino al 100%, cioè dopo la prima dose quasi il 100% dei vaccinati diventava immune.

Si intrappolava una minuscola goccia di vaccino fra le due punte della lancetta. Si trasferiva poi la goccia sulla pelle e la lancetta veniva spinta velocemente e con decisione 15 volte per far entrare il vaccino in queste ferite superficiali della pelle. Nel filmato si vedeva molto bene questo caratteristico movimento della mano.


Fonte del grafico: Smallpox - Factsheet (WHO)

L'obiettivo di base del programma di eradicazione era una copertura vaccinale del 80% o più in ogni paese. Questa percentuale bastava per interrompere la catena di contagio. Ma nonostante il successo che questa strategia aveva avuto in gran parte del mondo, il virus era rimasto endemico in alcune regioni con situazioni particolarmente difficili (alta densità di popolazione, continui spostamenti a lungo raggio, delle persone che fuggivano dalle guerre e dei nomadi, che non erano facili da raggiungere per vaccinarli e che potevano diffondere il virus durante i lunghi spostamenti, guerre civili etc.). A queste zone si è concentrato il programma intensivo di eradicazione che è iniziato nel gennaio del 1967 quando la diffusione del virus si presentava così:




Rosso: endemico
Rosa: nuovamente endemico
Marrone: trasmissione interrotta
Grigio: reimportazione in paesi dove il vaiolo era già stato eliminato

Fonte del grafico: "Smallpox and its Eradication" - WHO 1988 - capitolo 10


E ora ci stiamo avvicinando al cambio di strategia che gli antivaccinisti interpretano come "prova del fallimento della vaccinazione".

Gli esperti epidemiologi avevano visto che in questi paesi non si avrebbe mai raggiunto l'eradicazione usando solo le vaccinazioni di massa. Si cominciava a valorizzare sempre di più la vitale importanza della ricerca attiva di epidemie o di singoli casi di vaiolo e impedire l'ulteriore trasmissione. La strategia è ora conosciuta come "surveillance and containment" cioè sorveglianza e contenimento.

- sorveglianza: si cercava in modo sistematico dappertutto casi di vaiolo, spostandosi fino ai paesi più remoti, da casa a casa. Inizialmente il numero dei casi segnalati aumentava perché con questo metodo si trovavano moltissimi casi che con le statistiche ufficiali non sarebbero mai stati segnalati. In alcuni paesi africani si stimava che solo l'1% dei casi che si verificavano venivano denunciati.

Via via che il lavoro procedeva, il reale numero dei malati di vaiolo diminuiva velocemente fino ad arrivare a zero.

- contenimento: quando si trovavano uno o più casi di vaiolo, i malati venivano isolati e tutti i contatti vaccinati. Esattamente come si era visto prima nel video.

La strategie del contenimento viene dagli antivaccinisti omessa, tranne la parte dell'isolamento del malato. Aggiungono invece cose che non hanno avuto nessun ruolo nell'eradicazione: la cura dei malati e la disinfestazione degli oggetti.

La strategia della sorveglianza e del contenimento non doveva però ostacolare i vari programmi vaccinali adottati nei paesi in cui i team dell'eradicazione operavano.


Nel Weekly Epidemiological Record n. 18 del 1969 - dove si annunciava il cambio di strategia - si trova la conferma:


Traduzione:
In conclusione, dai progressi osservati da quando questo programma speciale è stato istituito indica che:


1) con la ricerca attiva sono stati scoperti più casi di vaiolo di quelli che vengono riportati attraverso il sistema di segnalazione di routine.

2) non ha ostacolato i programmi vaccinali sistematici
3) Si ritiene che è solo grazie all'attacco mirato contro i focolai di  vaiolo che si è potuto evitare il previsto aumento stagionale dei casi all'inizio del 1969.

Il successo di queste attività fino ad oggi hanno portato alla conclusione che questa strategia dovrebbe essere continuata in tutti i paesi in cui il vaiolo è ancora endemico finchè la trasmissione sarà cessata. Il trend di incidenza ad oggi fa sperare che questo potrà avvenire nel prossimo futuro.
 E qualche rigo sopra, nello stesso documento si legge:


Traduzione:
"Anche se inizialmente si temeva che i programmi vaccinali avessero subito rallentamenti a causa del cambiamento della strategia, in realtà si è verificato il contrario. I paesi endemici che stanno partecipando al programma speciale di sorveglianza hanno assegnato un numero relativamente piccolo del proprio personale a queste attività di controllo e spesso hanno incaricato personale con un contratto a breve termine per rafforzare il programma."
Non c'è alcun dubbio: la vaccinazione contro il vaiolo e il suo intelligente uso ha reso possibile l'eradicazione di questa terribile malattia.

Il prossimo video che ho costruito con alcuni grafici copiati dal documento dell'OMS "Smallpox and its Eradication", capitolo 10 permette di seguire la progressiva diminuzione dei casi di vaiolo fino alla vittoria:



Rosso: endemico
Rosa: nuovamente endemico
Marrone: trasmissione interrotta
Grigio: reimportazione in paesi dove il vaiolo è già stato eradicato

Questo post è  naturalmente solo un riassunto molto semplificato di una storia complessa, lo scopo era di dimostrare che l'affermazione "Non è stata la vaccinazione a debellare il vaiolo" è solo una diceria.

Un punto importante è anche sapere che le tecniche usate per liberarci dal vaiolo non sono automaticamente applicabili ad altre malattie infettive. Ogni agente infettivo ha caratteristiche diverse e ogni situazione è diversa. In realtà durante la campagna contro il vaiolo ci sono state molte diverse sfumature della strategia "sorveglianza e contenimento", gli epidemiologi dovevano essere molto flessibili e adattarsi a una moltitudine di situazioni, a volte anche pericolose (per esempio molti vaccinatori sono stati sequestrati mentre lavoravano in zone dove era in atto una guerra civile e qualcuno di loro è anche stato ucciso).

Per approfondire questo affascinante capitolo della nostra storia recente si possono consultare i documenti linkati sotto.


Bibliografia:

WHO, 1988
 "Smallpox and its Eradication"

La storia dell'eradicazione del viaolo
A cura della redazione di Epicentro (Istituto Superiore di Sanità)


Smallpox - Factsheet del WHO

Bulletin of the World Health Organization, 58 (2): 279-283 (1980)
The world's last endemic case of smallpox: surveillance and containment measures
A. DERIA, Z. JEZEK, K. MARKVART, P. CARRASCO, & J. WEISFELD
 
Smallpox Zero - un fumetto che racconta la storia del vaiolo e la sua eradicazione


"The last case of endemic Smallpox" (video intero della durata di 9 minuti e 28 secondi)


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