domenica 23 gennaio 2011

La poliomielite e l'eradicazione... delle dicerie: lo tsunami

Uno degli argomenti principali degli anti-vaccinisti è che i vaccini non sono efficaci, cioè che non offrono alcun benefit, ma solo rischi. Il vaccino antipolio non fa eccezione.

Cercano con tutti i mezzi di provare questa tesi, con grafici manipolati, con dati strappati dal contesto etc. Usano anche qualche esempio concreto, come l'epidemia di polio in Indonesia nel 2005, pochi mesi dopo lo tsunami del 26 dicembre 2004. Questo argomento si può leggere in tanti forum di anti-vaccinisti ma userò per consuetudine il libro del dott. Serravalle "Bambini super-vaccinati" che è ricco di argomenti contro i vaccini e quindi di spunti per i miei post. Nel capitolo sulla polio si legge come segue:

Ancora più evidente è l'esperienza dell'Indonesia. In questo paese dal 1995 non si registravano più casi di polio da virus selvaggio con una copertura vaccinale del 70%. Negli anni successivi intense campagne di vaccinazioni di massa hanno portato ad avere un'immunizzazione della popolazione superiore al 90%, ma questo non è servito a non avere più casi di malattia quando, nel dicembre 2004, la tragedia dello tsunami ha distrutto reti idriche e sistemi fognari, lasciando la popolazione in condizioni di vita di estrema precarietà. Così, nonostante l'ampia diffusione della vaccinazione, la polio è ricomparsa.

Questo esempio viene fatto per sottolineare la tesi che la mancanza d'acqua potabile e le condizioni igieniche precarie sono l'unico motivo per cui si sviluppano le epidemie di polio e che l'impatto della vaccinazione è praticamente zero.
E' vero che la mancanza d'igiene e di acqua potabile aumenta il rischio di contrarre la polio perché i virus della poliomielite si trasmettono principalmente per via oro-fecale (vedi il mio post "La poliomielite: ha senso vaccinare contro una malattia che da noi non c'è più?"). Ma ai poliovirus non basta il basso livello igienico per potersi diffondere. Hanno anche bisogno di soggetti suscettibili, in altre parole, di bambini non o insufficientemente vaccinati.

Per prima cosa cerchiamo di scoprire com'era realmente la copertura vaccinale in Indonesia, al momento dell'epidemia. Successivamente guarderemo un po' meglio la carta geografica e vedremo come si sono svolti i fatti nel 2005. E infine inviterò a riflettere sul perché dall'inizio del 2006 fino ad oggi in Indonesia non ci sono più stati casi di poliomielite.

1) "Routine immunization rates have been falling in Indonesia for the last few years."


Traduzione:
"In Indonesia negli ultimi anni l'adesione alle vaccinazioni di routine è in calo."

 Fonte: 
Unicef: Public information and immunization go hand-in hand in massive Indonesia polio campaign


2) "Routine immunization against polio in Indonesia is estimated at 70 per cent overall, although there are pockets where immunity against the virus is far lower." 

Traduzione: "La copertura della vaccinazione antipolio in Indonesia viene stimata intorno al 70% in generale, anche se ci sono sacche di popolazione dove il tasso di immunità è molto più basso."

Fonte:
Unicef: Indonesia fights polio outbreak


3) "TCG expressed concern over the low vaccine coverage rates in the affected provinces of Indonesia. Two thirds of the 46 confirmed cases had received no OPV, and a further 13 had received  less than 3 doses. If these findings are indicative of OPV coverage rates among children under 5 years elsewhere in the country, Indonesia is at high risk of poliovirus spreading well beyond the current two provinces."

Traduzione:
Il TCG (Technical Consultative Group) ha espresso preoccupazione per i bassi tassi di copertura vaccinale nelle province colpite dell'Indonesia. Due terzi dei 46 casi confermati non aveva ricevuto il vaccino antipolio, e altri 13 avevano ricevuto meno di 3 dosi. Se questi risultati sono indicativi per il tasso di copertura dei bambini  sotto i 5 anni anche nel resto del paese, l'Indonesia è ad alto rischio di diffusione del poliovirus ben oltre le due province dove ci sono i casi attuali. 

Fonte:  
WHO: SEAR - Tecnical consultative group polio eradication



4) Before March 2005, only half the children in Girijaya had been inoculated.

Traduzione: Prima del marzo 2005, solo metà dei bambini in Girijaya era stata vaccinata. (n.d.t. Girijaya, nel distretto di Sukabumi, è il paese dove abitava il caso indice).

Fonte:
Unicef: Fight continues against polio outbreak in Indonesia


5) Immunity against polio in Indonesia is reported by the government at around 90 per cent generally but lower in pockets.  WHO and UNICEF estimates Indonesia’s routine immunization coverage against childhood diseases, including polio, at 70 per cent, according to household surveys.

Traduzione: Il livello di immunità generale contro la poliomielite in Indonesia è, secondo il governo, ca. del 90%, ma inferiore in sacche di popolazione. Le stime dell'OMS e dell'UNICEF indicano una copertura vaccinale di routine contro le malattie infantili, tra cui la polio, del 70 per cento, seconde indagini presso le famiglie.



Fonte: 
UNICEF helps Indonesia fight back against polio



L'ultima campagna vaccinale nazionale aveva avuto luogo nell'ottobre 2002, quindi 2 anni e mezzo prima dell'inizio dell'epidemia e in questi 2 anni e mezzo si è fatto affidamento solo sulle vaccinazioni di routine. In un paese come l'Indonesia in 2 anni e mezzo si accumulano milioni di bambini suscettibili e se questo si aggiunge alla bassa copertura vaccinale di fondo ci si può fare un'idea della situazione all'inizio del 2005.




Nel dicembre 2004 lo tsunami aveva devastato una zona dell'Indonesia. Dopo questa catastrofe è stato messo in opera un capillare sistema di prevenzione e di sorveglianza per prevenire epidemie di malattie che si diffondono più facilmente in situazioni igieniche precarie e di affollamento, tipiche per luogi come i campi profughi: diarrea, dengue, febbre di origine sconosciuta, ittero, morbillo, meningite, malaria, le infezioni respiratorie acute e il tetano.

Nel Weekly Epidemiological Report Nr. 18 del 6 maggio 2005 si può leggere come i dati venivano raccolti nell'intera zona e riportati minuziosamente.

Nello stesso numero del Weekly Epidemiological Report c'è un'altro articolo, proprio all'inizio, che riporta la conferma di un caso di polio in un bambino (non vaccinato) di 18 mesi, in Indonesia. L'esordio della paralisi risaliva al 13 marzo e il caso era stato segnalato il 21 april 2005. L'analisi genetica del virus (era del tipo 1) indicava che era stato importato dall'Africa. 

Com'è possibile che questo caso era sfuggito a quel capillare sistema di controllo allestito nella zona distrutta dallo Tsunami?

Ma dove aveva colpito lo tsunami? Era lì che abitava quel bambino, il primo caso di polio di quell'epidemia?  Guardiamo la mappa dell'Indonesia.

Per una migliore comprensione dei fatti è anche importante conoscere le dimensioni dell'Indonesia ed il numero degli abitanti. In Wikipedia leggiamo che la superficie è 1.919.940 km2 (l'Italia ha 301.336 km2) e gli abitanti sono ca. 220 milioni (l'Italia ne ha ca. 60 milioni).

Ecco l'Indonesia visto con Google Earth:

A = Banda Aceh, la capitale della regione dove lo tsunami aveva colpito
B = Sukabumi, il distretto dove l'epidemia aveva avuto inizio


(per ingrandire questa e le altre immagini, cliccarci sopra)


Per farci un'idea della distanza tra questi due luoghi:


2.680 km di distanza! E' più o meno la stessa distanza che c'è fra Napoli e Oslo, Norvegia:



Nel seguente grafico si possono vedere le coste dove lo tsunami aveva colpito (zone rosse). La stella gialla indica dove si trova la capitale dell'Indonesia, Giacarta, ed è proprio in quella zona (Giava Occidentale) che l'epidemia era scoppiata 3 mesi dopo lo tsunami.





Il seguente grafico mostra in modo più dettagliato dove ci sono stati i casi di polio (i puntini in rosso). Come si può vedere, l'epidemia era concentrata alla zona intorno al luogo dove il primo caso era stato segnalato. Da lì il virus si era diffuso anche in altre zone, ma grazie alle vaccinazioni di massa che sono state organizzate, la trasmissione è stata controllata e infine arrestata. In totale, nel 2005, ci sono stati 303 casi di paralisi da poliovirus selvaggio. All'inizio del 2006 ci sono stati ancora 2 casi e da allora - fino ad oggi - zero casi.


Per maggiore chiarezza, ecco le due mappe a confronto:




Abbiamo quindi visto che questa epidemia non c'entrava niente con  il fatto che lo tsunami "ha distrutto reti idriche e sistemi fognari, lasciando la popolazione in condizioni di vita di estrema precarietà.", ma con l'importazione di virus dall'Africa e la bassa copertura vaccinale. Soltanto alcuni mesi dopo l'inizio dell'epidemia il virus aveva raggiunto, attraversando l'isola Sumatra, la regione Aceh che aveva sofferto maggiormente per lo tsunami.  Come si può vedere dalla mappa, ci sono stati casi sparsi in varie parti dell'Indonesia. Ma la zona più colpita era distante migliaia di chilometri dalle coste distrutte dallo tsunami. Così distante come Napoli da Oslo.

Vorrei anche far notare che nell'argomento degli anti-vaccinisti che ho trattato in questo post, si parla solo dell'epidemia ma non si menziona il fatto che dopo le campagne di vaccinazioni di massa la polio è stata nuovamente eliminata dall'Indonesia, ormai da 6 anni. Eppure le condizioni di vita continuavano anche durante e dopo l'eliminazione della polio ad essere estremamente precarie nei campi profughi e anche in tante altre zone dell'Indonesia. A rigor di logica si deve concludere che potevano essere state solo le vaccinazioni, visto che tutto il resto era rimasto invariato.  A conti fatti un esempio calzante si è trasformato in uno improprio.

Il seguente grafico fa vedere la riduzione dei casi di polio a livello mondiale dal 1980 al 2009. La curva blu segna la copertura vaccinale (Pol3 =  3 dosi di vaccino) come viene riportata ufficialmente dai paesi e quella rossa la copertura vaccinale secondo le stime dell'OMS e dell'UNICEF.


E questa è la mappa della copertura vaccinale mondiale nel 2009. Qui si possono vedere i paesi ad alto rischio (rosso e rosa) mentre le zone in blu hanno una copertura vaccinale del 90% e più. I paesi in cui ci sono ancora casi di polio, la copertura è ovviamente bassa o bassissima.

Poco dopo l'inizio di questa epidemia, che aveva causato un totale di 305 casi di paralisi da poliovirus selvaggio, sull'isola Madura (Giava orientale, Indonesia) era cominciata, casualmente, un'altra epidemia di polio, causata però dal poliovirus vaccinale (45 casi di paralisi) che a seguito di una retromutazione era diventato nuovamente virulento. Questa epidemia è durata da giugno a ottobre 2005. Nel grafico dell'epidemia si può vedere dove si trova l'isola in questione (ci sono triangoli blu che indicano i casi di paralisi da poliovirus vaccinale). Questo è un'altro argomento che usano gli anti-vaccinisti per denigrare la vaccinazione antipolio SABIN (OPV, cioè il vaccino orale che contiene i virus vivi attenuati). Maggiori informazioni sulle differenze tra il vaccino SABIN e il SALK (IPV) si trovano nel post precedente "La poliomielite: ha senso vaccinare contro una malattia che da noi non c'è più?"

Spiegherò la questione della retromutazione dei virus del vaccino orale (che in Italia è stato sostituito nel 2002 dal vaccino SALK che contiene poliovirus inattivati e quindi non può causare casi di poliomielite da vaccino) in un post separato.


Aggiunta del 10/02/11:


Mentre preparavo questo posto avevo scritto al Dr. David Hipgrave che ai tempi dell'epidemia era il direttore dei programmi per la salute e la nutrizione dell' UNICEF  Indonesia (attualmente è il direttore per la salute, la nutrizione, l'acqua, l'ambiente e l'igiene dell'UNICEF Cina) che nel frattempo mi ha mandato del materiale. Nel frattempo mi ha risposto che nella regione di Aceh (che è quella maggiormente colpita dallo tsunami) la copertura per la terza dose del vaccino DTP (difterite, tetano e pertosse) era del 48,5%. Questo dato era stato rilevato durante un'indagine fatta nel settembre 2005, 9 mesi dopo lo tsunami. Il Dr. Hipgrave mi ha spiegato che la copertura del vaccino DTP e del vaccino contro il morbillo è indicativa  anche per la copertura per OPV3 (3 dosi di antipolio orale) perché i vaccini che fanno parte dell'EPI (Expanded Programme on Immunization) vengono somministrati insieme. Ha anche sottolineato che la regione di Aceh non era l'unica in Indonesia con una copertura vaccinale così bassa.

Dai dati che mi ha mandato si vede che nella regione Aceh ci sono stati un totale di 6 casi (il primo risale al 31 agosto 2005 e l'ultimo al febbraio 2006 che era anche l'ultimo dell'epidemia in Indonesia). Da allora non ci sono più stati casi di polio, fino ad oggi, grazie alle vaccinazioni di massa.

Spero di essere riuscita a dimostrare che anche l'argomento degli anti-vaccinisti  riguardo all'epidemia di polio in Indonesia dopo lo tsunami è da scartare. 




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